Il prigioniero del cielo



Eccoci con il terzo capitolo della saga del Cimitero dei libri dimenticati: "Il prigioniero del cielo"...
Il protagonista di questo terzo romanzo, è il nostro adorato Daniel Sempere, ormai sposato, che dirige la libreria lasciatagli dal padre. 
Nel dicembre 1957 un individuo sospetto, Sebastiàn Salgado entra in libreria, e acquista una copia de "Il conte di Montecristo"affidandola a Daniel perchè la consegni al suo amico Fermin. La copia contiene una dedica:  "A Fermin Romero de Torres, che è tornato dal mondo dei morti e possiede la chiave del futuro", firmato "13".
Inizia così l' indagine di Daniel sul passato di Fermin che lo porterà a scoprire come la prematura morte di sua madre, Isabella Gispert, si lega al destino dello scrittore "maledetto" David Martin, imprigionato nel castello di Montjuic per una serie di presunti omicidi e gravemente ammalato di schizofrenia, nelle cui tenebrose celle conobbe Fermin e, con uno stratagemma lo fece evadere . 
Dietro la vicenda emergerà la figura del terribile Mauricio Valls, scrittore ambizioso, ma privo di talento che incarna il volto peggiore del franchismo ed è sovrintendente del carcere di Montjuic . Quello che Daniel scoprirà su questo inquietante personaggio, risponderà a molti suoi interrogativi rimasti senza soluzione e, all' improvviso si troverà tra le mani la capacità di potersi vendicare. 

Anche questo terzo romanzo mi è piaciuto moltissimo.
I vari personaggi sono alla costante ricerca di sè stessi, ma molto autodeterminati popolano le scene. Li conosciamo attraverso le pagine, accolti e guidati dalla confortevole scrittura di Zafòn che riveste tutto di quell' aura suggestiva 
di nostalgia propria delle storie ben narrate, 

Da un' intervista apparsa sul quotidiano spagnolo Abc, Zafòn definisce il romanzo:
"Più agile e leggero de Il gioco dell' angelo, il volume più oscuro e difficile dei quattro. Il prigioniero del cielo, permette di reinterpretare i due libri precedenti della serie. 
Le cose che i lettori hanno trovato confuse e ambigue ne Il gioco dell' angelo, vengono chiarite in questo terzo capitolo".

La narrazione ritmica di Zafòn, col suo linguaggio realistico e a volte crudo, riesce a coinvolgere i lettori.
Abbiamo l' aggiunta di dettagli che non distolgono l'attenzione dagli intrighi che spesso si avvicinano alla verità e poi improvvisamente danno un calcio verso l' ennesimo nodo da sciogliere.

Il prigioniero del cielo è più breve rispetto agli episodi precedenti della serie ed è anche tematicamente diverso,  perche introduce più politica e riduce il gioco continuo tra presente e passato dei primi due libri. Il romanzo presenta una trama molto dialogata e veloce, con un finale che suona proprio come una continuazione. 

Consiglio vivamente questa lettura...
Saluti da La libraia matta90💗💗


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