Mille splendidi soli




Oggi vorrei parlarvi del secondo romanzo dello scrittore statunitense di origine afghana Khaled Hossein . Il romanzo è intitolato: "Mille splendidi soli"e narra la storia di due donne e della loro vita durante i vari conflitti che negli anni si sono susseguiti in Afghanistan fino ad oggi.

Mariam vive con sua madre nella "kolba" una piccola casa di legno vicino Harat. I suoi giorni trascorrono in attesa del giovedì, giorno in cui le fa visita Jalil suo padre, che lei ammira e ama profondamente. Sua madre le fa presente che lei è una "harami", cioè una bastarda e l' unica cosa che deve apprendere è la sopportazione. Inizialmente Mariam non crederà alle sue dure parole, ma presto si renderà conto di quanto abbia ragione. Infatti suo padre un uomo ricco e potente la deluderà, dimostrandole che mai la considererà come figlia legittima e tanto meno la inserirà nella sua famiglia. E da quel momento nutrirà un profondo odio verso suo padre.  Morta la madre, Mariam ormai quindicenne verrà costretta da suo padre e dalle sue tre mogli a sposare Raschid, un uomo molto più grande di lei.
Nella capitale condurrà una vita modesta e sottomessa alla volontà del marito, un uomo violento e di vecchio stampo.

In contemporanea conosceremo Laila, una bimba bella e istruita, che vive a Kabul con i suoi genitori e conduce un' infanzia serena e agiata. Ha una profonda amicizia con Tariq e con il passare degli anni si trasformerà in amore. 
Molto più giovane di Mariam, diventerà una donna forte e coraggiosa . Le due donne dopo varie sventure si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto e all' inizio fra le due ci sarà una profonda avversione, ma con il passare del tempo diventeranno grandi amiche. Due donne molto diverse tra loro ma tragicamente unite dalla stessa sventura; ossia essere donne in uno stato come l'Afghanistan.

La storia raccontata da queste due donne è in realtà la storia di molte donne afghane costrette a vivere nell' ombra, nascoste dietro il burqa, con un marito padrone, picchiate e sottomesse.

E' un libro duro, triste e soprattutto reale che ci porterà a vivere una lunga guerra cominciata nel '79.  
Narra l'occupazione dei sovietici e la loro ritirata, il regime del mujadehhin e la presa del potere da parte dei talebani i quali attuarono un nuovo regime politico fondato sulla legge islamica e imposero le loro rigide regole. 

Ho provato rabbia, dolore, disgusto e impotenza verso questa tirannia. Questo romanzo mi ha commossa moltissimo, soprattutto una scena in particolare: quando Aziza ancora neonata stringe  il dito di Mariam, senza volerla lasciare andare". Ed è esattamente questa la sensazione che l' autore fà provare al lettore, la sensazione di essere ancorato in un luogo che non vuole lasciarti andare via. Questo romanzo non fa altro che ricordare e dipingere con impareggiabile poesia la realtà che ancora oggi vivono alcune donne... 
L' autore comunque conclude il romanzo lasciando un messaggio di speranza per un mondo migliore...
Che dire ragazzi, vi consiglio di leggerlo assolutamente ...


Buona serata...
Buona lettura...
La libraia matta90💙💙💙


                                                                                                                

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