Il Gattopardo
Buongiorno miei cari lettori, oggi voglio parlarvi di un romanzo molto famoso, ambientato in Sicilia durante il Risorgimento. Il titolo del romanzo in questione è: "Il Gattopardo", di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Il racconto inizia con la recita del rosario in una delle sontuose sale del Palazzo Salina, dove il principe Fabrizio, il Gattopardo, abita con la moglie Stella e i loro sette figli; è un signore distinto e affascinante, raffinato cultore di studi astronomici ma anche di pensieri più terreni e a carattere sensuale, nonché attento osservatore della progressiva e inesorabile decadenza del proprio ceto; infatti, con lo sbarco in Sicilia di Garibaldi e del suo esercito, va prendendo rapidamente piede un nuovo ceto, quello borghese che il principe dall'alto del proprio rango, guarda con malcelato disprezzo, in quanto prodotto deteriore dei nuovi tempi.
L'intraprendente e amatissimo nipote Tancredi Falconeri non esita a cavalcare la nuova epoca in cerca del potere economico, combattendo tra le file dei garibaldini e poi in quelle dell'esercito regolare del Re di Sardegna, cercando insieme di rassicurare il titubante zio sul fatto che il corso degli eventi si volgerà alla fine a vantaggio della loro classe; è poi legato da un sentimento, in realtà più intravisto che espresso compiutamente, per la bella e raffinata cugina Concetta, profondamente innamorata di lui.
Il principe trascorre con tutta la famiglia le vacanze nella residenza estiva di Donnafugata; il nuovo sindaco del paese è don Calogero Sedara, un parvenu, ma molto intelligente e ambizioso, che cerca subito di entrare nelle simpatie degli aristocratici Salina, il fascino della figlia Angelica, a cui il passionale Tancredi non tarderà a soccombere; quella Angelica che pur non potendo uguagliare la grazia altera di Concettina, ha dalla propria parte la non comune bellezza, per non parlare dell'ingente fortuna economica sia pur in gran parte derivante dai possedimenti perduti dai Salina e dai Falconeri. Tancredi finirà per sposare lei.
Arriva il momento di votare l'annessione della Sicilia al Regno di Sardegna, dubbiosi sul da farsi, chiedono al principe un parere sul voto, il principe suo malgrado, risponde in maniera affermativa; e alla fine il plebiscito per il sì, pur non esente da trucchi sarà unanime.
In seguito giunge a palazzo Salina un funzionario piemontese, il cavaliere Chevalley di Monterzuolo, incaricato di offrire al principe la carica di senatore del regno che egli rifiuta garbatamente dichiarandosi un esponente del vecchio regime, ad esso legato da vincoli di decenza.
Il principe condurrà da ora in poi vita appartata fino al giorno in cui verrà serenamente a mancare, circondato dalle cure dei familiari in una stanza d'albergo a Palermo dopo il viaggio di ritorno da Napoli, dove si era recato per cure mediche. L'ultimo capitolo del romanzo ambientato nel 1910, racconta la vita di Carolina, Concetta e Caterina, le figlie superstiti di don Fabrizio.
È un romanzo storico che si legge e si rilegge sempre volentieri per la memorabile descrizione della Sicilia risorgimentale. È il contenuto l'elemento fondamentale dell'opera, reso celebre anche grazie allo stile narrativo vibrante e fortemente descrittivo.
“Il Gattopardo” è un capolavoro di forma e contenuti. Lo stile con cui è scritto non è esattamente tra quelli oggi in voga, ma la misura, la ricercatezza, la “pulizia”, ne fanno qualcosa da aggiungere e trattare con rispetto assoluto, anche tra i classici.
E' un poema moderno, degno di stare in uno di quegli speciali scaffali che il bibliofilo allestisce sempre da qualche parte nella libreria di casa. Accanto ad opere come l'Odissea, o la Divina Commedia.
"Il gattopardo" è storia, un modello di stile, una filosofia della condizione umana, un racconto della Sicilia e dei siciliani. È un romanzo storico che merita di essere apprezzato indubbiamente.
Buona giornata...
Buona lettura...
La libraia matta90💛💛💛
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