Il ritratto di Dorian Gray
Buongiorno cari amici, oggi vorrei parlarvi di un classico particolare e molto discusso da tutte le generazioni, il titolo in questione è: "Il ritratto di Dorian Gray", dello scrittore, drammaturgo e giornalista irlandese Oscar Wilde.
Il romanzo è ambientato nella Londra vittoriana del XIX secolo, che all'epoca era pervasa da una mentalità tipicamente borghese. Narra di un giovane di bell'aspetto, Dorian Gray, che arriverà a fare della sua bellezza un rito insano. Egli inizia a rendersi conto del privilegio del suo fascino quando Basil Hallward, un pittore suo amico, gli regala un ritratto da lui dipinto, che lo riproduce nel pieno della gioventù.
Lord Henry Wotton avrà un ruolo decisivo nella vita di Dorian, che conosce proprio spesso lo studio di Hallward; Wotton, con i suoi discorsi estremamente articolati,cattura l'attenzione del ragazzo, rendendolo a poco a poco, quasi l'incarnazione del suo modo dei pensare.
Dorian, dopo un lungo discorso con Wotton, comincia a guardare la giovinezza come qualcosa di veramente importante, tanto da provare invidia verso il suo stesso ritratto, che sarà eternamente bello e giovane mentre lui invecchierà.
Colpito dal panico, Dorian arriva a stipulare una sorta di "patto col demonio", grazie al quale rimarrà eternamente giovane e bello, mentre il quadro mostrerà i segni della decadenza fisica e della corruzione morale del personaggio.
Dopo una tormentata storia d' amore con un' attrice di teatro di nome Sybil Vane, terminata col suicidio della ragazza dopo uno spettacolo in cui ha recitato male, Dorian, vedendo che la sua figura nel quadro invecchia ed assume spaventose smorfie tutte le volte che egli commette un atto feroce e ingiusto, come se fosse la rappresentazione della sua coscienza, nasconde il quadro in soffitta e si dà ad una vita all' insegna del piacere, sicuro che il quadro patirà le miserie della sorte al posto suo.
Non rivelerà a nessuno l' esistenza del quadro, fuorchè ad Hallward, che poi ucciderà in preda alla follia suscitata dalle critiche del pittore, che ritiene causa dei suoi mali in quanto creatore dell' opera.
Ogni tanto, però, si reca segretamente nella soffitta per controllare e schermire il suo ritratto che invecchia e si imbruttisce giorno dopo giorno, ma che gli crea anche tanti rimorsi e timori finchè, stanco del peso che il ritratto gli fa sentire, nella speranza di liberarsi dalla vita malvagia che stava conducendo, lacera il quadro con lo stesso coltello con cui aveva ucciso Hallward.
Alla fine i servi trovano Dorian morto con un pugnale conficcato nel cuore, irriconoscibile e precocemente avvizzito ai piedi del ritratto, ritornato meravigliosamente giovane e bello.
Questo romanzo racchiude in se il suo stesso autore, in tutta la sua tetraggine ed eccentricità. Il romanzo celebra il culto della bellezza, l' ideale dell'esistenza vissuta come se fosse un'opera d' arte e rappresenta fedelmente le convinzioni di Wilde, bruciante portavoce di ideologie anti-conformiste e anti-vittoriane.
Il ritratto è la prova che l' uomo non può sfuggire ai propri peccati. Dorian Gray pensa di poter estirparsi di dosso la coscienza sporca, e quindi pugnala il ritratto, l' origine delle sue colpe e della sua follia. La morte però, pugnala egli stesso dritto al cuore.
Wilde ha voluto farci capire che l' arte può essere perfetta, l' essere umano purtroppo no. La bellezza, la perfezione che nell' arte può adempiere a situazioni non morali come l' omicidio, nell' essere umano non può trovare posto, in quanto il compromesso è la vendita della propria anima.
Consigliato vivamente senza dubbi.
Consiglio anche la visione dell'omonimo film horror-thriller del 2009.
Buona giornata...
Buona lettura...
La libraia matta90❤❤❤
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