Memorie di una geisha
Buongiorno miei cari amici lettori, oggi voglio parlarvi di un romanzo che negli anni ha riscontrato ampio successo, un romanzo delicato e al contempo drammatico. Il titolo in questione è: "Memorie di una geisha", dello scrittore statunitense Arthur Golden, il romanzo narra le vicende di una geisha di Kyoto, nel periodo appena precedente la seconda guerra mondiale.
La piccola Chiyo Sakamoto vive insieme ai genitori e alla sorella Satsu, in un villaggio di pescatori chiamato Yoroido.
La madre, malata di tumore osseo in fase terminale, è costantemente costretta a letto.
Una sera tempestosa, ricevuta dal medico la notizia parentoria sulle poche settimane di vita rimaste alla madre.
Chiyo viene mandata al villaggio per comprare l'incenso da utilizzare per le preghiere, ma una volta giunta, cade rovinosamente a terra a causa del fango e della pioggia.
Viene quindi portata all'interno dell'edificio della compagnia ittica, e lì incontra l'uomo che le cambierà il destino;
il signor Tanaka Ichiro, proprietario della compagnia ittica.
Tanaka soccore Chiyo, la accudisce e la fa medicare. Colpito dalla sua acerba bellezza, soprattutto dal colore grigio trasparente degli occhi, e venuto a conoscenza della sua difficile situazione familiare, Tanaka propone al padre di Chiyo di mandare entrambe le figlie a Kyoto come tirocinanti per diventare geishe, in modo da assicurare loro al tempo stesso sostentamento, un'istruzione ed un futuro.
Il vecchio si fa convincere, così le due bambine vengono fatte salire su un treno e portate a Kyoto, ignare di essere state vendute dal padre. Se Satsu si dimostrava riluttante al viaggio, Chiyo al contrario ne era entusiasta, poichè era da tempo convinta che il signor Tanaka aveva deciso di adottare lei e la sorella.
Arrivate a Kyoto le due sorelle vengono separate; dopo un'attenta valutazione fatta precedentemente a casa del signor Tanaka ad opera di un'anziana donna, infatti la piccola Chiyo, grazie alla particolarità dei suoi occhi era stata destinata all'okija, ovvero la casa delle geishe Nitta di Gion, il quartiere delle geishe di Kyoto; mentre Satsu, meno attraente della sorella, ad un comune bordello.
Nell'okija Chiyo fa conoscenza con le altre abitanti della casa; la Madre, proprietaria dell'okija e geisha in pensione, Zietta, sorella minore ovvero allieva della Madre e geisha fallita a causa di una indotta menomazione dell'anca, la Nonna, cioè la geisha che aveva adottato molto tempo prima le due precedenti donne; Hatsumomo, l'unica geisha in attività dell'okija, Zucca una bambina quasi coetanea di Chiyo, venduta anch'essa alla casa Nitta, ma che a differenza sua voleva ardentemente diventare una geisha, e le domestiche.
La vita nell'okija sembra essere subito molto dura, soprattutto a causa della geisha Hatsumomo, che prende in antipatia Chiyo fin dal primo momento, non mancherà mai di umiliarla e di screditarla. Durante questi primi mesi Chiyo e Zucca diventano molto amiche, ma la loro amicizia è ostacolata da Hatsumomo.
Chiyo inizia a frequentare seppur malvolentieri, le lezioni per diventare geisha, ma il suo unico desiderio è quello di ricongiungersi con Satsu e tornare a casa dai genitori. Dopo molti mesi riesce a conoscere l'indirizzo della sorella, e approfittando di una delle commissioni affidatele, riesce a mettersi in contatto con Satsu nel bordello Tatsuyo, in un quartiere a sud di Gion.
Ritrovandosi le due sorelle, decidono di scappare insieme, ma la piccola Chiyo già in punizione per aver contravvenuto al divieto di uscire dall'okija, si trova costretta a fuggire dal tetto, cadendo però rovinosamente a terra e fratturandosi un braccio.
Infuriata dal tentativo di fuga della tirocinante, la Madre decide di non investire più soldi nell'educazione della ragazza e la condanna a lavorare come semplice domestica, precludendole per sempre il futuro da geisha.
Un giorno Chiyo riceve una lettera del signor Tanaka, dove la informa della morte di entrambi i genitori e della fuga riuscita di Satsu che, raggiunto il villaggio, si era ricongiunta col giovane assistente di Tanaka, Sugi - che la ragazza già frequentava ai tempi in cui viveva a Yoroido, ed erano fuggiti insieme.
Cancellato ogni legame con il passato e sentendo di non avere più alcuno scopo per il proprio futuro, Chiyo esce dall'okiya e si ferma accanto alla balaustra di un ponte, dove scoppia in lacrime. Qui avviene un incontro che cambierà nuovamente il suo destino; un uomo il cui nome è Iwamura Ken, presidente fondatore della società Iwamura Elettrica, accompagnato da una geisha e due assistenti, le si avvicina e le porge un fazzoletto per asciugare le lacrime, mettendovi al centro una moneta per comprare un ghiacciolo da un ambulante lì vicino.
Il suo volto serafico, paragonato a quello di un Buddha, affascina talmente Chiyo al punto da darle finalmente uno scopo di vita; quello di diventare una geisha, convinta che fosse l'unico modo per riuscire ad incontrare nuovamente quell'uomo. La giovane spende parte della moneta datale per comprarsi il ghiacciolo, ma il resto lo offre al santuario di Gion, pregando gli dei affinché l'aiutino a diventare una geisha.
Gli anni passano e la domestica Chiyo ha ormai perso ogni speranza che le venga concessa un'altra opportunità per realizzare il suo sogno, quando viene notata da Mameha, la geisha più famosa e invidiata di Gion , nonché acerrima rivale di Hatsumomo.
Chiyo viene contattata da Mameha, che ne vuole fare la sua allieva, e per questo contratta con l'okiya Nitta la ripresa della sua educazione in cambio della promessa di estinzione dei debiti che Chiyo aveva contratto con l'okiya fin dal suo arrivo prima del compimento dei vent'anni.
Chiyo diventa così un'apprendista e inizia il suo tirocinio. Come prevedeva la tradizione le viene subito assegnato un nome da geisha, quello di Sayuri.
Inizialmente la sua carriera procede molto a rilento a causa di Hatsumomo che cerca in tutti i modi di ostacolare il suo successo, favorendo allo stesso tempo quello di Zucca, divenuta frattanto la propria sorella minore, costringendo in questo modo le due ragazze ad essere rivali loro malgrado.
Nonostante le iniziali difficoltà, grazie alle conoscenze di Mameha e alla particolarità dei propri occhi, Sayuri diventa presto molto conosciuta a Gion e sempre più ricercata nelle varie case da thè, al punto che tre uomini arrivano a contendersi il suo mizuage, cioè l'acquisto della sua verginità; il Dottor Granchio, medico rinomato per il suo morboso interesse verso i mizuage delle apprendiste geishe, Nobu Toshikazu, eroe di guerra senza un braccio con il corpo e il volto sfigurati, nonché socio in affari del Presidente e il Barone, già danna di Mameha.
Al termine delle lunghe contrattazioni il mizuage di Sayuri riesce ad aggiudicarselo il dottore, pagando una cifra altissima che mai prima di allora era stata pagata a Gion, cifra con cui Sayuri riesce a saldare ampiamente i debiti contratti con l'okiya Nitta, facendo in questo modo vincere la scommessa a Mameha.
La Madre capisce allora quale grande investimento possa rappresentare Sayuri e decide di adottarla come figlia dell'okiya al posto di Zucca. Con la cerimonia di adozione Sayuri acquisisce il cognome della Madre; diventa perciò Sayuri Nitta.
L'adozione porta con sé numerosi cambiamenti nella vita di Sayuri; il rispetto della Madre, i trattamenti di favore all'interno dell'okiya, la fine delle persecuzioni da parte di Hatsumomo e la vendetta su di essa, ma anche la perdita definitiva dell'amicizia di Zucca, che mai la perdonerà per il sogno rubatole.
A soli diciotto anni avviene la cerimonia di passaggio da apprendista geisha a geisha vera e propria, mentre lo spettro di una lunga guerra si fa ogni giorno più concreto. Sempre in quell'anno inoltre, Sayuri riceve la protezione di un danna, quella del Generale Tottori Junnosuke, responsabile dell'approvvigionamento dell'esercito, la cui vantaggiosa protezione avrebbe garantito all'okiya lo stesso stile di vita mantenuto fino a quel momento, nonostante le restrizioni imposte dalla guerra e la scarsità delle merci circolanti.
Quando però il Generale perse ogni influenza, anche Sayuri e l'okiya Nitta furono spogliate dei loro beni e travolte dalla miseria, fino ad essere costrette a chiudere l'okiya dietro ordine del governo giapponese.
Disperata per il rischio di finire a lavorare in una delle tanti improvvisate fabbriche belliche, che avrebbe minato pericolosamente la sua salute, Sayuri riceve l'insperato aiuto di Nobu-san, che la nasconde presso la famiglia di Arashino Isamu, noto fabbricante di kimono, ora costretto dalle autorità giapponesi a cucire paracadute per i soldati.
Qui dopo anni di lavoro, la bellezza fisica di Sayuri viene appannata dal lavoro manuale e dalla mancanza di cibo, facendole rimpiangere l'agiatezza e gli sfarzi di una vita a lungo disprezzata e oramai dimenticata.
A tre anni di distanza dalla fine del secondo conflitto mondiale, Sayuri ancora ospite di Arashino, riceve nuovamente la visita di Nobu, che la invita a fare ritorno a Gion, per riprendere l'attività di geisha e intrattenere così il Vice Ministro delle Finanze, nella speranza di convincerlo a finanziare la ricostruzione della società Iwamura Elettrica, in parte distrutta dai bombardamenti, e salvarla così dalla bancarotta; le confida inoltre che se la società si fosse ripresa, Nobu si sarebbe preso cura di lei, diventandone il nuovo danna.
Atterrita di fronte a questa possibilità, ma allo stesso tempo eccitata all'idea di riprendere la sua vecchia vita a Gion, Sayuri riesce a convincere la Madre a riaprire l'okiya, e al contempo a riallacciare almeno apparentemente la sua vecchia amicizia con Zucca, oramai prostituta famosa presso i soldati americani.
Quando grazie all'influenza del Vice Ministro la società Iwamura Elettrica riprende l'attività, Nobu si presenta a Sayuri per rinnovarle l'offerta di diventare il suo danna; la geisha allora, presa alle strette decide di attuare un piano che metterà l'uomo in condizione di rifiutarla; decide di concedersi al Vice Ministro, e chiede a Zucca di portare Nobu con sé affinché li sorprendesse insieme, ma l'amica che vede in quell'occasione la possibilità di vendicarsi di Sayuri, porta con sé il Presidente sperando di rovinare la vita all'amica come lei aveva già fatto anni prima, quando fu scelta come figlia adottiva dell'okiya Nitta al suo posto.
Atterrita per quanto successo, Sayuri si rassegna all'idea che Nobu diventi il suo danna ed è proprio il suo annuncio ufficiale che teme di ricevere quando viene invitata della Iwamura Elettrica per un incontro in una casa da tè, ma invece di Nobu si presenta il Presidente in persona che, liberato da ogni vincolo morale nei confronti del socio, le apre il suo cuore e le confida di come si ricordasse dell'incontro con una ragazzina in lacrime tanti anni prima sul ponte, di come avesse convinto Mameha a prenderla sotto la sua ala, di quanto fosse legato a lei e del debito di riconoscenza nei confronti di Nobu che lo aveva costretto a celare i suoi reali sentimenti.
Divenuto il danna di Sayuri, il Presidente decide di liberare la sua amante dalla professione di geisha, al solo scopo di tenerla lontana dalla rabbia di Nobu. Il romanzo fa intendere che i due hanno un figlio, la cui presenza però poteva mettere in difficoltà i rapporti d'affari e quelli famigliari del Presidente; così Sayuri decide di trasferirsi con il figlio a New York, dove libera da ogni vincolo con l'okiya Nitta apre una propria casa da tè per uomini d'affari giapponesi. Qui vive per i suoi restanti quarant'anni, allietata dalla frequente presenza del Presidente, almeno fino alla sua morte.
Sono sempre stata attratta dall'oriente e questo libro mi ha catapultata nel Giappone degli anni 30 fra i vicoli di Gion scoprendo nuove culture e tradizioni differenti dalle mie.
Attraverso la sua accurata e dettagliata descrizione, Arthur Golden mi ha lasciato travolgere dal fascino di queste donne avvolte nel mistero con il loro portamento sfuggente e sofisticato, indossando kimoni costosissimi ed eleborate pettinature .
Le “Memorie di una geisha” introducono il lettore occidentale in una cultura tanto lontana, perfino negli aspetti culinari; il suo spuntino preferito fatto con il riso avanzato e prugne acide sott’aceto, il tutto inzuppato di tè bollente è alquanto affascinante. Il tutto è celebrato al ritmo di una storia inventata di sana pianta, perfino nei riferimenti personali.
Molto interessante è la visione della geisha che non è considerata una mera prostituta ma è un'opera d'arte in movimento, un'artista. Ho trovato ogni pagina ricca di tradizioni giapponesi interessanti che scandiscono la vita della giovane Chiyo che subirà nel romanzo una sorta di trasformazione.
L'aspetto migliore del libro è proprio il fatto di poter entrare nella vita quotidiana delle geishe, dalla scuola, la danza, la cerimonia del te, fino ad arrivare alle complesse descrizioni dei kimono, alle elaborate acconciature e ai ricevimenti nelle case da te.
Questi ultimi sono proprio i momenti in cui una geisha impara ad utilizzare l'arte per compiacere un uomo, non solo attraverso la danza e la musica ma anche mediante lo sguardo, i gesti la conversazione. Quindi l'autore ci mostra che essere geisha non vuol dire essere una prostituta ma vuol dire dimostrare arguzia, fascino e intelligenza.
Questi ultimi sono proprio i momenti in cui una geisha impara ad utilizzare l'arte per compiacere un uomo, non solo attraverso la danza e la musica ma anche mediante lo sguardo, i gesti la conversazione. Quindi l'autore ci mostra che essere geisha non vuol dire essere una prostituta ma vuol dire dimostrare arguzia, fascino e intelligenza.
Non è il classico romanzo, è molto di più, è un vero e proprio viaggio.
Buona giornata..
Buona lettura...
La libraia matta90❤❤❤
Bellissimo. Uno di quei libri che non si dimentica.
RispondiEliminaEsatto <3
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