Un alfabeto speciale
Buon pomeriggio miei cari amici, rieccomi quì oggi, a parlarvi di un progetto chiamato "Il mondo di Titò", progetto nato dall' Impronta team edizioni; creato in Sicilia, precisamente a Siracusa, per promuovere l'imprenditoria creativa sul territorio, utilizzandone le risorse umane e strutturali nel rispetto delle regole e della comunità.
Cettina Marziano creatrice del progetto, si è avvalsa del contributo intellettuale di Oliviero Toscani.
Titò è un personaggio di fantasia che vive e cresce in un ambiente dove gli stimoli, le amicizie, gli affetti e le avversità si intrecciano in maniera tale da farle credere fortemente che i desideri possono realizzarsi costruendoli passo dopo passo.
Ringrazio con affetto Il mondo di Titò per avermi omaggiato delle fantastiche storie di questa dolce ragazzina per l'appunto di nome Titò, che affronta in modo divertente e del tutto istruttivo delle tematiche fondamentali per la vita del bambino che diventerà presto un giovane adulto.
Oggi voglio parlarvi di una di queste storie, intitolata: "Un alfabeto speciale", nata da un'idea di Cettina Marziano; la nostra cara Titò, è una bambina molto vispa, vive con la madre, il padre, la sorella maggiore Viola ed il loro cane Django; ha alcuni amici tra cui Tip Top amante della bici, Hope sempre con il sorriso sulle labbra, Flo con un elegante nastro rosso tra i capelli e Lollo, un futuro rapper.
La storia si svolge in una città che come dice la stessa Titò non è nè troppo piccola nè troppo grande. Un giorno, a causa di un bisticcio avuto con la madre, Titò è chiusa in camera,per fortuna tiene con sè il libro regalatele dalla nonna Imma, con il quale riesce a costruire molte cose; però preferirebbe di gran lunga sfogliarlo con i suoi amici nella loro "Tana", come fanno saltuariamente ogni domenica pomeriggio; tutti loro formano "La banda di Costruttori di desideri", e si riuniscono nel garage che lo zio Oliviero, parente di Titò ha sistemato per loro.
Pian piano la madre di Titò si calma, dopo che lei le dice che le lasagne mangiate a pranzo erano stratosferiche. La colpa del loro litigio è da attribuire ad un vestito rosa con dei fiocchi e merletti regalatole da zia Belinda, e che sua madre trova meraviglioso e decide di farglielo indossare per il compleanno di sua cugina Ariula.
I suoi cugini Ariula e Tonnino abitano in una villetta vicino al mare, con un grande giardino dove correre e divertirsi.
Sua madre però non vuol sentire ragioni e le fa indossare l'abito tutto fronzoli, mentre Titò preferirebbe una bella salopette comoda con cui le è più comodo giocare.
Tornata a casa il vestito pizzi e merletti è un disastro, tutto sporco di fango e sua madre era perennemente furibonda. Castigandola vietandole di scendere in garage il giorno dopo.
Il giorno seguente la madre si convince a perdonare Titò, e usa la figlia maggiore come intermediaria; Viola si reca nella stanza di Titò, dicendole che può scendere in garage a giocare con i suoi amici, e le consegna una ciambella alla zucca, da mangiare con i suoi coetanei; ed inoltre le riferisce che sua madre non le acquisterà più nessun vestito fino al giorno del suo matrimonio.
L'indomani è lunedì e si ritorna a scuola, dove l' aspetta la perfida maestra Clotilde che mette sempre in difficoltà i suoi poveri alunni. Questa volta chiede loro di raccontare un'avventura vissuta con dei bambini piccoli.Non conoscendo bambini piccoli, Titò viene aiutata dalla nonna Imma, che la porta con sè in un luogo chiamato "Il giardino piccino", dove conosce un amico della nonna e padrone del luogo. Quì conosce anche Never ed il suo amico Pier, che la portano a conoscere due bambini di nome Faffy e Teo, che Titò chiama simpaticamente i due gnomi.
I due bambini urlano una filastrocca sulle vocali, che hanno imparato all'asilo; allora Titò comincia a gridare ancora più forte un'altra filastrocca, ma sulle consonanti; i bambini non conoscendo la nuova poesia, tacciono del tutto.
Il tempo trascorre velocemente e quando la nonna Imma la chiama per tornare a casa, i due bimbi sanno già l'alfabeto fino alla lettera "F". Durante il viaggio di ritrono, Titò racconta alla nonna del fantastico pomeriggio, e decide di proporre ad i suoi amici, di costruire un pannello con l'alfabeto,da regalare ai bimbi dell'asilo.
L' indomani costruiscono questo favoloso pannello alfabetico, con l'aiuto di una signora vicina, che aprirà il laboratorio creativo. E' la stessa tizia a cui sua madre ha consegnato il vestito di Titò per farlo rattoppare, e che l'ha magnificamente trasformato in una splendida salopette per la felicità di Titò.
Inoltre, al contrario di ciò che pensava, la maestra Clotilde ha felicemente apprezzato il suo tema, riempiendola di sorrisi ed ed elogi; definendo il suo tema molto originale,avendo elaborato delle riflessioni appropriate ad una splendida poesia che la stessa insegnante decide di appendere in classe.
Vi lascio con il pensiero finale di Titò: " Non posso crederci, la maestra Clotilde sta sorridendo: a me,solo a me! Ma allora... anche le streghe sorridono!"
Ho trovato questo libro molto simpatico ed istruttivo dal punto di vista del contenuto, sarebbe secondo me molto utile impiegare questa collana in tutte le scuole primarie presenti su territorio italiano.
Buona serata...
Buona lettura...
La libraia matta90💜💜💜
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