L'alba del mondo
Buongiorno miei cari amici, oggi parliamo di un romanzo che per caso tempo fa mi è capitato di acquistare tra quelli confezionati come libri a sorpresa; io ho optato per il genere storico, ed ecco quì "L'alba del mondo", dell'autore e sceneggiatore Rhidian Brook.
La vicenda si apre ad Amburgo nel 1946; la seconda guerra mondiale è finita da pochi mesi, e tutti i vincitori e vinti fanno i conti con la distruzione, la carestia e soprattutto la perdita di persone care.
Su questo scenario si muovono i nostri protagonisti. Ozi, un ragazzino vestito in modo quasi buffo a capo di un gruppo di randagi orfani come lui, sfiora la follia per aver perso la madre. Sopravvive con espedienti, elemosine e piccoli furti.
Frida che trasforma tutto il dolore per la morte della madre in rabbia verso coloro che ne ritiene responsabili. Il colonnello dell'esercito inglese Morgan, che si dedica al lavoro senza sosta, perchè non sa come gestire la propria sofferenza e quella della moglie per la scomparsa del figlio maggiore durante un bombardamento.
Alla fine ognuno di loro trova la propria soluzione. La storia prende l'avvio dalla necessità del colonnello Morgan di trovare casa, in vista dell'imminente arrivo della sua famiglia.
Viene requisita una splendida villa sul fiume Elba, appartenente ai Lubert; un tempo facoltosa famiglia composta da Stefan, importante architetto prima della guerra, e dalla figlia quindicenne Frida; Claudia la moglie è stata data per morta nel '43.
Ed è intorno a questa casa che ruotano tutti i personaggi. L'ufficiale inglese non ha cuore di cacciare i proprietari e quindi propone la convivenza tra le due famiglie. Nella stessa zona Ozi e gli altri ragazzini cercano un rifugio dal freddo e dalla fame pensando di poter approfittare delle abitazioni abbandonate dai ricchi mercanti.
Edmund, il figlio minore del colonnello,conosce Ozi e la sua banda, e si prodiga per cercare di aiutarli procurando sigarette per il mercato nero; senza sapere in realtà qual'è il reale obiettivo di questo nuovo amico.
Il dolore per la perdita del figlio maggiore, ha allontanato i coniugi Morgan più della distanza dovuta alla guerra, e coprono questo imbarazzo con i rituali e la buona educazione inglese, spingendo in questo modo Rachel a cercare consolazione e comprensione presso Stefan Lupert.
Quest'ultimo ancora legato alla memoria della moglie e impegnato a ottenere un certificato dalle autorità inglesi che lo dichiari pulito ed estraneo al regime. Certificato molto importante per poter ricominciare a lavorare come architetto e riprendere quindi una vita normale.
La figlia Frida invece, non vede possibilità di una nuova vita, e si lascia coinvolgere in un movimento di resistenza armata senza esserne ben consapevole; reclutata perchè abita assieme al colonnello e quindi in grado di carpire informazioni potenzialmente cruciali.
Alla fine abbiamo una svolta, in quanto la signora Lupert viene ritrovata ricoverata presso un ospedale, dalla notte del bombardamento e con frammenti di memoria che non avevano permesso di rintracciare eventuali familiari superstiti.
A questo punto tutto volge al meglio e procede verso una conclusione per alcuni felice e per altri quantomeno serena.
Il romanzo scorre fluidamente senza nessun intoppo; l'ambientazione storica è descritta magistralmente.lo stile dell'autore è ricco di descrizioni e molto scorrevole. Ho trovato il finale un po affrettato, in effetti non esiste una vera fine.
Consigliato come lettura a perditempo, non lettura pretenziosa.
Buona giornata...
Buona lettura...
La libraia matta90❤❤❤
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