Segnalazione: "La prima volta in cui sono morta"




Buongiorno mio adorato popolo lettore, oggi voglio segnalarvi una storia dai tratti delicati e dal senso di riscatto e colma di speranza; il titolo in questione è: "LA PRIMA VOLTA CHE SONO MORTA", dell' autrice ternana Marta Minotti. 

Nata per l'appunto nel 1973 a Terni, laureata in Conservazione dei Beni Culturali. Lavora come addetta all'accoglienza in una struttura privata e nel tempo libero ama leggere, scrivere e dedicarsi alla creazione di piccoli manufatti artigianali con i quali infesta letteralmente la casa.

Vive insieme al marito e ai suoi cani, e sogna di comprarsi un pezzo di terra in campagna, dove realizzare un piccolo orto, montare un'amaca e godersi la pace e il silenzio.

"LA PRIMA VOLTA IN CUI SONO MORTA", è il suo primo romanzo pubblicato.

L'idea del libro è nata dal suo coinvolgimento emotivo su un fatto accaduto realmente e che l'ha toccata molto da vicino, tuttavia questo le ha dato soltanto l'ispirazione per costruire una trama che è totalmente inventata.

La decisione di autopubblicarsi è stata una sua scelta, una sfida con se stessa. Non ha inviato il testo a nessuna casa editrice, si è imbarcata in questa avventura consapevolmente e con un pizzico di incoscienza, reduce da un ottimo traguardo raggiunto al torneo letterario "IO SCRITTORE", che purtroppo non ha vinto; ma l'ha comunque vista finalista su quattromila partecipanti. Ha voluto mettersi in gioco non nascondendo affatto la speranza di essere "notata". Un domani, chissà.





SINOSSI

Gennaio 2015.
Silvia viene ritrovata in casa da suo marito appesa al lampadario della loro camera da letto, ma non è morta, ha solo perso i sensi e Paolo fa in tempo a chiamare i soccorsi e a salvarle la vita.


Quando però Silvia si risveglia dal coma nel reparto di Terapia Intensiva Neurologica, non ha la più pallida idea di come ci sia arrivata e cosa le sia successo. Inoltre l’incidente, come lo chiamerà sempre lei, le ha causato un ictus ischemico che ha ridotto notevolmente la sua capacità di movimento e quella della parola.


Ma al contrario di ciò che tutti più o meno si aspettano Silvia, sicura del fatto che mai avrebbe potuto togliersi la vita, non si arrenderà all’evidenza dei fatti, né alla demolizione che ha subito il suo corpo. Accetterà di buon grado le cure, le sedute di fisioterapia, quelle con il foniatra e dallo psicoterapeuta, pur di riappropriarsi della sua vita e dimostrare a tutti che le cose non sono come possono sembrare e vogliono farle credere.


Con l’aiuto di suo padre e della figlia Marianna cercherà in ogni modo di recuperare il pezzo di memoria che le manca e che contiene i ricordi che ha perso, proprio quelli che precedono il suo suicidio. Per farlo dovrà ricostruire gli eventi che le sono accaduti e andare a scavare nel suo passato dove, si renderà conto, affondano le radici del male che l’ha investita e che, pezzo per pezzo, la porterà a una verità che mai avrebbe potuto immaginare.


Consiglio vivamente questa interessantissima storia....



Buona giornata...
Buona lettura...
La libraia matta90💜💜💜


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