Intervista a Joe Oberhausen- Valdez






Buonasera mio caro popolo di lettori, oggi vi porto un'intervista rilasciata da un autore davvero in gamba ed anche mio conterraneo...
Joe Obherausen-Valdez autore delle due raccolte di racconti "Il vento tra i ciliegi", "Il drago e la sfinge".

   

INTERVISTA


- Buongiorno signor Joe Oberhausen- Valdez, mi parli un pò di lei...
Questa è una domanda difficile, forse generica, persino vaga e anche complicata. A parte l’ironia, preferisco far parlare i miei racconti, che spesso sono autobiografici, seppur trasfigurati.


- Perché ha cominciato a scrivere? C'è un'immagine nella sua memoria che ricollega al momento in cui ha deciso di voler diventare scrittore? 
Ho iniziato a scrivere per una pagina Facebook, Razione Ilz, che promuove autori emergenti, allorquando un mio amico mi inserì nel gruppo e gli altri componenti della redazione mi spinsero a scrivere racconti, avendo già testato le mie recensioni a romanzi di autori più o meno sconosciuti.


- Qual è il suo rapporto con la scrittura e com'è cambiato nel tempo? 
Credo di essere un perfezionista, o, meglio, lavoro tantissimo alla scelta dei vocaboli, delle costruzioni, delle atmosfere e di tutto il contesto che elaboro a fine scrittura. Scrivo di getto, senza pensare alla trama, ai personaggi e alla storia. Le mani si poggiano sulla tastiera e scrivono come se fossero 
sotto l’impulso di un demone.


- Da cosa è stato ispirato per scrivere la sua brillante raccolta di racconti? 
Da eventi biografici, immaginari apocalittici, crepuscolari, e a volte finanche romantici, ma raramente.


- Quali sono le varie tematiche affrontate nella sua raccolta? Sono sempre le stesse, forse perché sono monotematico, ma mai noioso, almeno spero. Affronto il dolore come uno stato transeunte, un momento da superare per resistere alle intemperie della sfortuna e della sofferenza, che considero sempre passeggere, confidando nella mia capacità di resistere e andare al di là del muro, del filo spinato, e di ogni possibile ostacolo, grazie all’affezione per la vita, l’amicizia e l’amore.


- C'è qualche racconto in particolare che la rispecchia completamente? 
Un po’ tutti, giacché il personaggio principale sono sempre io in varie fasi della mia vita in rapporto a quella di altri, ma credo soprattutto che il racconto “L’Impastatrice” mi rappresenti meglio.


- Perché ha deciso di narrare brevi racconti e non un romanzo per intero? 
Perché preferisco non annoiare i lettori e soprattutto me stesso con centinaia di pagine, allontanando e posticipando la sorpresa, la fine, la bellezza di ciò che può essere espresso in breve. A me piace “tutto e subito”, hic et nunc, senza prorogare eventi, consapevolezze e sensazioni in un futuro che non esiste. Infatti adoro il presente, e persino il passato.


- Qual è il suo pubblico ideale? A che lettore pensa quando scrive? Quando scrivo penso che chiunque possa leggere i miei racconti, perché hanno varie chiavi di lettura, diversi livelli; alcuni anche sotterranei e altri addirittura metafisici. Ossia, ciascuno ci troverà quel che vuole.


- Cosa prova quando scrive uno dei suoi racconti? 
Allegria. Rido e a volte mi commuovo per le vicende trattate.


- Ha mai avuto un blocco dello scrittore? 
No, mai. Mi siedo e scrivo.


- Ha mai ricevuto dei pareri negativi sulla sua raccolta? Finora no. Ma non mi pongo questo problema. Non spingo nessuno a leggermi.


- Quanto tempo impiega a scrivere un racconto? 
Poche ore, ma poi lo riprendo e lo esamino nei giorni successivi alla sua stesura.


- Come si inventa il titolo di una storia? 
Lo tiro fuori dalla vicenda trattata o in base a una sintesi estrema che voglio dare a quello scritto.


- Le è mai capitato di avere un'idea e poi dimenticarla? 
No. Ho un’ottima memoria, non dimentico niente.


- I suoi amici le hanno mai dato ispirazione? Spesso, ma preferisco seguire il mio istinto nello scegliere un avvenimento, immaginario o reale.


- Ci sono scrittori disciplinati, metodici, che stilano scalette e rileggono mille volte i loro scritti; e autori che istintivamente buttano giù frasi fino a comporre un romanzo. Lei che tipo di scrittore ritiene di essere? 
Probabilmente ho già risposto precedentemente. Non programmo, non ho scalette, non ho una scia da seguire, però anche io rileggo mille volte quello che scrivo. 


- Ha un luogo, una stanza dove preferisce scrivere? 
In salotto, nel silenzio più totale, mentre ascolto i miei cani che russano.


- Stila una scaletta prima di scrivere un racconto, o va dove la porta la storia? 
Vado dove mi porta la storia e a volte non riesco a sfuggirle.


Come e quando si è reso conto di essere uno scrittore? 
Non mi ritengo uno scrittore, ma uno che scrive per divertimento. Io mi definisco uno “scrivente”.


- Quanto è importante secondo lei la promozione per il successo di un libro? 
È importantissima. Ma a me piace affidarmi a divulgatori conosciuti per caso, o forse non è un caso, scegliendo in base alla loro personalità, soprattutto su Istangram e Facebook. Non ho uno scopo a tutti i costi, anzi non ce l’ho proprio. Mi basta essere felice in quel momento in cui qualcuno si impegna per me. E gliene sono grato.


- Esiste un romanzo che ha avuto una grande influenza nella sua vita?
 C'è uno scrittore che considera il suo mentore? I miserabili di Victor Hugo. Il mio autore preferito è comunque Nietzsche.


- Crede che col tempo le tematiche riguardanti i suoi racconti possano cambiare? Non credo, ma non conosco ancora quel che scriverò. Tutto è possibile, e non mi pongo limiti.


- Infine, mi dica, sta scrivendo qualcosa di nuovo in questo periodo; qualcosa che potremmo presto leggere? 
Per ora sto leggendo molto, e la scrittura mi ruba troppo tempo allo studio di romanzi o testi dai quali traggo molto appagamento, per cui per ora preferisco dedicarmi a ciò che più mi diletta. In ogni caso posso tralasciarli quando voglio, perché leggo e rileggo sempre gli stessi libri, tranne qualche caso sporadico. Amo fare sempre le esperienze già fatte, e fra queste includo pure tutto ciò che concerne lo studio.


 La ringrazio per la sua gentilezza, professionalità. Ha scelto domande che mi sono piaciute molto.



Joe Oberhausen-Valdez


Buona serata...
Buona lettura...
La libraia matta90❤❤❤

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