Poker
Buon pomeriggio a voi miei cari lettori incalliti, oggi voglio parlarvi di un romanzo alquanto particolare, nel quale ho riscontrato delle caratteristiche positive ma anche negative; di cui vi parlerò dopo. Il titolo in questione è: "Poker", dell'autore Stefano Graiff; romanzo edito da Lettere Animate. Partiamo adesso dalla trama.
La vicenda è ambientata in una Trento velatamente corrotta, dove si snoda una crudele partita con la vita, giocata ore a carte scoperte, ora con il fiato sospeso per il terrore di un "bang".
Rinchiuso in una fabbrica abbandonata, sotto l'occhio libidinoso di telecamere spia, Max sta giocando una drammatica partita di poker: texas hold'em; le pistole sul tavolo, proiettili come fiche pronti a essere messi sul piatto.
Quì Max invoca il passato, una finestra sull'infanzia in orfanotrofio e sugli eventi che lo hanno portato a giocarsi la vita. E poi Mary, vivace e sfrontata da bambina,ora è una donna fredda,distaccata, indifferente.
Nasce così un bisogno irrefrenabile di rivederla, di capire cosa le sia successo, eppure tutti non fanno altro che convincerlo a lasciarla stare, anche perfetti sconosciuti che si intromettono nelle sue scelte. Perchè tutto questo?
In un'ambientazione al limite della distopia, corruzione e disperazione si contendono il privilegio della vittoria; in questo miserabile scontro sarà l'istinto a decidere quale sentiero imboccare.
L' idea pensata dall'autore non è male in se stessa, ma purtroppo questo romanzo non è per nulla riuscito a coinvolgermi; ho cercato in tutti i modi di farmelo piacere, ma niente. Personalmente ho trovato la trama molto piatta e priva di significato .
I personaggi mancano completamente di spessore. Il protagonista di nome Max, rappresenta il classico giovincello senza arte e ne parte, innamorato della escort di turno che non se lo fila nemmeno di striscio per paura di coinvolgerlo in guai grossi.
Lei è la classica donna fragile a cui da piccola è stato tolto tutto; inserita in collegio e poi prelevata per essere indirizzata sulla via della prostituzione. La loro situazione è parecchio travagliata. In mezzo ci ritroviamo anche il gioco di carte, da quì il famoso titolo "Poker".
Una miriade di personaggi sciatti avvolgono i due personaggi principali. Max da l'idea di essere perennemente ossessionato da questa tizia di nome Mary, che per i miei gusti riveste alla grande il ruolo che le spetta.
Il comportamento di Max mi trasmette una rabbia incontrollabile a causa della sua mancata personalità. Inoltre ho detestato perennemente il suo continuo annullarsi come essere perchè soggiogato dalla tizia.
Ho trovato il linguaggio dell'autore a tratti molto volgare e povero di contenuti. I periodi sono complessi e abbastanza lunghi.
Mi scuso anticipatamente con l'autore, ma purtroppo non sono riuscita ad apprezzare a pieno la lettura ed il significato finale del romanzo...
Ma invito voi lettori a leggerlo assolutamente, così anche da poter confrontare le nostre idee tratte dal romanzo.
Buona giornata...
Buona lettura...
La libraia matta90...
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