RECENSIONE: "LA STORIA DI CLARISSA"




Buongiorno popolo da libri, oggi voglio esporvi una tematica alquanto attuale e complessa. Una situazione che passo dopo passo diventa inevitabilmente deleteria. Il titolo del romanzo che affronta tale argomento è: "LA STORIA DI CLARISSA", dell'autrice cagliese ILARIA RITA BIANCONI.
Mamma a tempo pieno di una splendida bimba. Ama la natura,gli animali,ricamare a punto croce,scrivere poesie. 

Fra i sogni nel cassetto,c'è sempre stato quello di pubblicare un romanzo,che arrivi al cuore dei lettori e che le permetta di ottenere un contratto,per potersi mantenere e contribuire al ménage familiare. Questo è il suo primo romanzo,al quale ha dedicato tante notti sperando di raggiungere il suo obiettivo.


La protagonista principale del romanzo è Clarissa, una ragazzina che viene continuamente presa di mira da un gruppo di ragazzi e ragazze della sua età che iniziano costantemente a tormentarla giornalmente; istigandola a compiere irrazionalmente atti di autolesionismo,inducendola sempre più in un abisso profondo ed oscuro.


Ma ecco che improvvisamente arriva Jason, un ragazzo trasferitosi dagli Stati Uniti e che Clarissa aveva già conosciuto durante il suo vacanziero soggiorno americano. Soggiorno durante il quale i due giovani sono molto in sintonia e finalmente Clarissa si sente sicura di se stessa e apprezzata per ciò che è; nonostante i problemi economici che la riguardano e i continui soprusi da parte dei bulli.

L' arrivo di Jason innescherà un nuovo inizio o peggiorerà definitivamente la situazione?

La tematica affrontata abilmente dalla nostra autrice, è un piaga giovanile che purtroppo e soprattutto ultimamente, ha preso il sopravvento nella nostra società. 

Ci chiediamo continuamente cosa spinga questi adolescenti a prendere di mira i loro coetanei, trasmettendo loro un senso di pesante inadeguatezza che li trascina in una sprezzante ansia e sfiducia verso se stessi ed il mondo che li circonda. Questi episodi a lungo andare portano ad una manifesta sindrome depressiva che scaturisce con l' abuso di alcool e di sostanze stupefacenti, casi di autolesionismo accompagnati ad estreme crisi di pianto e accentuata irritabilità. 

Clarissa viene minuziosamente descritta come un essere fragile,riservato e flautato; ed è proprio per tali costanti che viene continuamente derisa e tiranneggiata. 

La scrittrice ha descritto pienamente una vicenda reale,come se l'avesse vissuta quasi sulla propria pelle. Ho adorato il suo modo di esporre i fatti in maniera semplice e creativa, non creando nessuna insopportabile ponderosità dovuta alla tematica scottante. Il suo metodo di narrazione è brillantemente focalizzato su Clarissa...
E' lei che regge il gioco; la sua esistenza è il fulcro vitale della storia; tutti gli altri sono solo figuranti di questa rovente vicenda di grande impatto emozionale. 
Lo stile utilizzato è molto chiaro ma allo stesso tempo ricercato e adatto ad un pubblico giovanile.

Ringrazio affettuosamente l'autrice per la fiducia in me riposta...



Buona giornata...

Buona lettura...
La libraia matta90 




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