RECENSIONE: "UNA VITA NON BASTA. L' ETA' DELLA CONSAPEVOLEZZA"!



BUONASERA AMATO POPOLO LETTORE...
OGGI VOGLIO ESPORVI LA RECENSIONE DI UNA LETTURA DAVVERO BEN STRUTTURATA E DIVERSA DAI CLASSICI CANONI...
IL TITOLO IN QUESTIONE E': "UNA VITA NON BASTA. L' ETA' DELLA CONSAPEVOLEZZA", DELL' AUTORE  CLAUDIO GATTINI. 

Claudio Gattini vive e lavora a Ferrara.  Per molti anni responsabile di impianti chimici e termici, esperto di normative in tema di sicurezza e comportamentali,attualmente svolge attività imprenditoriali nell'azienda di famiglia. Scrittore per passione, questo è il suo romanzo d'esordio.

Il protagonista principale della vicenda è Francesco, classe 1891, al tramonto della sua esistenza rammenta la sua vita, rievocando i ricordi durante la lettura degli appunti su un diario dalle pagine ingiallite scritto tra i primi del Novecento e il secondo dopoguerra. Attraverso il racconto intenso dello svolgersi della sua vita e di quella dei suoi cari, si rivivono le vicende storiche cui le loro esistenze si intrecciano. Sono gli anni difficili tra le due guerre mondiali, in cui si è costretti a scegliere da che parte stare. E così, una sorella di Francesco, Giovanna, ostetrica a Ferrara, coraggiosamente nasconde i dissidenti del regime mentre un'altra, Anna, sposa un funzionario del Partito fascista. Quando però vengono promulgate le leggi razziali del 1938, anche lei apre gli occhi e si pente delle scelte compiute, cercando di rimediare. La piaga della persecuzione razziale colpisce anche un amico di Francesco, Alfredo, con cui il protagonista ha condiviso le sofferenze del primo conflitto mondiale. Storie di vita segnatamente privata e intima che si fondono con uno dei periodi più travagliati della storia d'Italia, a testimonianza di quanto profondamente le condizioni politiche, economiche e sociali di un popolo incidano nella quotidianità degli individui.

La narrazione viene abilmente esposta come un dipinto riccamente minuzioso. Il periodo storico trattato è particolarmente delicato e coinvolgente. L' abilità dell'autore sta nel riuscire a cogliere ogni aspetto negativo del periodo a cavallo tra le due guerre,trasformandolo in una recondita commozione che fuoriesce energicamente dall'animo sensibile del lettore. 
In questa narrazione nulla è dovuto al caso,i vari personaggi sono ben congegnati e perfettamente delineati dalla situazione. Ho adorato il capofamiglia Francesco Rescazzi per la sua indomita indole;ma non dimentico Miriam,pudica e dolce ragazza vittima di violenza carnale da parte dello squadrone tedesco nemico. Insieme al padre riusciranno a darsi alla fuga da un campo di internamento e tra i vari sotterfugi e le eventuali difficoltà, conquisteranno il cuore del lettore. Posso chiaramente dire che in veste,per l'appunto di lettrice, mi sono ritrovata inebriata da questa storia così tanto reale ed incalzante. L' autore con le vicissitudini narrate, è riuscito a trascinarmi di forza in quell'epoca così triste e dolorosa... Dove anche un misero piatto di minestra annacquata rappresentava un gesto di pura gentilezza.
Tale opera mi ha riportato alla mente molti dei racconti dei miei bisnonni che hanno vissuto le sciagure della guerra...
Vorrei riportare alcune parole del grande autore Primo Levi che come tale romanzo,mi hanno particolarmente segnata...

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.”

Vi invito a prendere nota e leggere quest' opera, perché oltre ad essere tale,rappresenta una testimonianza...
Una traccia indelebile...
Quindi cari amci,consiglio vivamente questa lettura ...
Ringrazio il gentilissimo e disponibile autore per l'immensa fiducia riposta nei miei confronti...
Ma sono io che ringrazio te per avermi fatto vivere ciò che molte persone a me care hanno purtroppo vissuto...


Buona serata...
Buona lettura...
La libraia matta90...





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