RECENSIONE: "LIQUIRIZIA"




Buongiorno carissimo popolo lettore... Oggi, in collaborazione con La Gilda dei lettori, voglio portarvi la recensione del romanzo storico "Liquirizia", dell'autore genovese Claudio Loreto. Classe 1960 vive a Genova. 
Dopo avere collaborato a lungo con quotidiani e riviste, scrivendo in particolare di Storia e di politica estera, si è avventurato nella narrativa con una raccolta di racconti (Gli occhi sulla scia) e tre romanzi (L’ultima croda, I segreti di Sharin Kot e Liquirizia).
Canottiere dal lungo passato agonistico e Stella di bronzo del C.O.N.I. al Merito Sportivo, oggi trascorre il proprio tempo libero scalando sulle Dolomiti.


Una ferita da baionetta catapulta Giuliano (giovane sottotenente della 8ª Armata Italiana in Russia) tra le rovine di Stalingrado, dove tra tedeschi e sovietici si combatte una delle più grandi battaglie della storia umana. Uno sparo impreciso incrocia le vite dell’ufficiale e di una tiratrice scelta russa, Tanja: l’irreale incontro di un momento li segnerà per sempre, portando alla luce un’altra incredibile vicenda. Attori di questo intreccio sono la coccarda di un generale dell’Armata Rossa e “Liquirizia”, l’orsacchiotto di stoffa che fin da bambina aiuta la soldatessa a vincere di notte la paura del buio. La storia di un amore che si oppone ai duri precetti della guerra e all’odio tra i popoli.



La vicenda narrata trasporta di netto tra le macerie della buia e fredda Stalingrado. Mentre l’armata italiana combatte la propria guerra tra dirompenti esplosioni e innata crudeltà, sul fronte stesso deflagra il più puro sentimento attrattivo tra due individui di diversa etnia ma legati da un un filo conduttore che egoisticamente non lascia scampo ad entrambi. Giuliano Lanteri giovane sottotenente italiano e Tanja una tiratrice scelta appartenente all’Unione Sovietica. Ambedue si ritroveranno così per caso catapultati nell’orrore più deleterio di una battaglia infinitamente drastica e perennemente dolorosa… In un giorno qualunque, Giuliano si troverà a difendere Tanja dalle grinfie di un feroce ufficiale delle SS,il quale desidererà a tutti i costi approfittare della giovane che riposa nel proprio giaciglio stringendo a se il suo tanto caro orso di pezza dal nome Liquirizia.
Inizialmente Tanja sarà diffidente nei confronti del giovane sottotenente, reputandolo un falso salvatore e credendo convintamente che egli voglia farle assolutamente del male; ma ciò che il destino ha riservato per i due innamorati va al di là di ogni più certa aspettativa. Il tempo farà il proprio corso e continuerà inevitabilmente a ricreare ciò che da sempre è destinato a sussistere.
L’autore è riuscito nel proprio intento, ricostruendo uno dei più terribili periodi storici esistenti; riportando a galla vicissitudini dell’epoca trattata. Gli stati d’animo dei principali figuranti della vicenda narrata, trasmettono in maniera cristallina e pregnante i dolorosi momenti vissuti, inondandoci di razionale malinconia volta al bisogno di non dimenticare ciò che è stato. Egli ha voluto dar spazio alla cruda, passata realtà,ma abbellendola con qualcosa di poeticamente raro e segnante: “L’AMORE”. Il linguaggio utilizzato è inerente al testo e riccamente indirizzato a ciò che vuol trasmettere l’autore stesso. I periodi sono dinamicamente coinvolgenti e dai tratti meramente incalzanti. Loreto ha concluso a regola d’arte la propria opera, donandoci quella flebile speranza che improvvisamente cambia del tutto le carte in tavola, rallegrandoci e facendoci dimenticare una triste e lunga giornata.



Buona giornata...
Buona lettura...
La libraia matta 90

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