INTERVISTA A DANIELE TOMMASI-AUTORE DEL ROMANZO "BUIO SCARLATTO"








Buongiorno popolo lettore,oggi vi riporto la mia intervista a DANIELE TOMMASI, autore del dinamico ed intenso scritto "BUIO SCARLATTO". Buona lettura 😊




-Buongiorno carissimo Daniele, presentati e parlami un po' di te.

- Buongiorno Marika. Su di me non ci sono molte cose da dire, sono un ragazzo come tanti altri che tra
lavoro e affetti ha deciso di scrivere un romanzo, dando vita ad un’idea di lunga data, con la speranza che
quest’ultimo possa regalare vibrazioni a chi sceglierà di leggerlo.

-Qual è la tematica che viene principalmente affrontata in questa narrazione?

- In Buio scarlatto non esiste una tematica principale, bensì una serie di concetti che ho nascosto in relativa
profondità tra lo svolgersi delle vicende in modo che ognuno possa far suo quello che riesce a percepire,
magari ricolorando un ricordo sbiadito o un’esperienza egualmente vissuta in prima persona.

-In questa tua esposizione, è presente un qualche personaggio che ti sta particolarmente a cuore?

- In merito ai personaggi non ci sono figli e figliastri: c’è un protagonista, due co-protagonisti ed almeno
altri quattro/cinque elementi molto partecipi nell’intrecciarsi della storia. Tutti a suo modo sono a me cari
perché nella loro coralità sono serviti a trasferire una serie di contenuti attraverso la loro simbologia, il loro
comunicare, il loro approcciarsi ai fatti.


-Qual è il ruolo della scrittura nella tua vita e com'è cambiato nel tempo?

- Il ruolo della scrittura nella mia vita è paragonabile a quello di una puttana ( almeno credo visto che
personalmente non ci sono mai andato): ogni volta che mi è servita per qualcosa, vedi i temi ai tempi della
scuola, o come quando ho deciso di mettere a terra questa voglia di confrontarmi con un testo strutturato
dal sapore del romanzo compiuto, lei era lì, pronta a ricevermi ed assecondare le mie volontà in cambio di
qualcosa di molto prezioso: idee vincenti ma soprattutto tempo. E tutto ciò non è mai cambiato.

-Cosa ti spinge realmente a scrivere?

- Cosa mi spinga realmente a scrivere non è dato sapersi. Sono un incostante, come tutti i talenti dei vari
sport o discipline artistiche: lungi da me autocertificarmi come “talento” ma serve per rendere bene l’idea
di fondo ovvero quando ho voglia scrivo, cercando di produrre qualcosa che sicuramente non possiede le
stigmate di un fuoriclasse ma, che indubbiamente mi consegna la certezza di aver parafrasato il meglio di
me in quel preciso momento.

-Cosa provi in particolare quando ti ritrovi a rileggere un tuo scritto?

- Se posso evito di rileggere troppe volte ciò che scrivo, altrimenti corro il rischio di cambiare qualcosa ogni
volta: ai tempi del Liceo non scrivevo in brutta copia, nemmeno all’esame di maturità. “One shot”, o buona
la prima o altrimenti mi prendevo critiche e consigli costruttivi per migliorare in silenzio. In questo caso
ovviamente non è stato così, infatti ogni volta che ho riletto prima d’andare in stampa (ho perso il conto)
ho cambiato aggettivi, frasi, metafore, addirittura interi capitoli.

-Ti è mai capitato di avere un blocco dello scrittore?

- Blocco dello scrittore? No, niente di questo. Ci sono stati giorni in cui non ho scritto, altri in cui dopo tre
frasi sentivo d’aver esaurito le cartucce ma il tutto svaniva nell’arco di un giorno o due.

-Quanto tempo impieghi di solito per la stesura di un tuo romanzo?

- Per la stesura di un mio romanzo non posso fare medie o paragoni essendo questo il primo ed unico
“parto” al momento. Posso dirti che la stesura di Buio scarlatto mi ha accompagnato durante tutta la
stagione estiva 2019 e oltre, da inizio Giugno fino ai primi di Novembre: cinque mesi o poco più.

-Hai mai ricevuto dei pareri negativi?

- Si, certo chi non li riceve?! Ho riscontrato ad oggi tre pareri negativi contro più di un centinaio di feedback
estremamente incoraggianti: sto parlando di ragazze che cercano di diffondere cultura condividendo
recensioni di libri conosciuti e di inediti di scrittori emergenti attraverso i social network. Fin qui tutto bene,
i gusti in merito alla trama sono soggettivi e sottolineo che amo le critiche se costruttive, credimi. C’è un
particolare piuttosto dissonante però, un particolare di estremo rilievo che fa saltare il banco della
correttezza, della buona fede e della serietà: due ragazze su tre mi hanno confidato che, dopo aver
ghigliottinato il libro dal loro personalissimo altare della somma sapienza, erano arrivate una a pagina 50 e
l’altra nemmeno a metà…. Non aggiungo altro, la cosa si commenta da sola.

-Da chi e da cosa nasce la tua ispirazione?

- Non c’è un qualcosa o un qualcuno che si possa identificare come musa o riferimento per quanto mi
riguarda. L’ispirazione nasce dalla voglia di raccontare qualcosa: l’importante è avere qualcosa da
raccontare…

- Stili una scaletta prima di scrivere qualcosa, o vai dove ti porta la storia?

- La genesi di Buio scarlatto è stata questa: scaletta dei momenti salienti della storia e relativo ingresso dei
vari personaggi. In corso d’opera non nego d’aver apportato diverse variazioni sul tema, rimanendo sempre fedele però al canovaccio generale ed alle linee giuda della trama. Solo il finale è stato cambiato, anzi,
diciamo che l’ultimo capitolo non era previsto ma ho ritenuto che da solo potesse valere la lettura del libro
stesso e molte voci me l’hanno confermato a posteriori. Anche perché…no basta dai, ho già detto anche
troppo.

-Hai un luogo, una stanza dove preferisci scrivere?

- Scrivo a casa mia, sul tavolo a isola della cucina con il mio portatile in orari di silenzio assoluto che quasi
sempre coincidono o con l’immediato dopo pranzo (in estate) o con la sera dopo mezzanotte (adoro questi
momenti).

-Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?

- La promozione è fondamentale per il successo di un libro, soprattutto se alle spalle non hai una casa
editrice nazionale con cui vanti un contratto d’esclusiva. Poi esistono due tipi di promozione: una che mira
esclusivamente al procacciare vendite per rientrare dei costi di stampa e magari ritagliarsi un gruzzoletto da
spendere, ed una finalizzata a dare l’opportunità a quante più persone possibile di poter leggere ciò che hai
scritto e magari emozionarsi grazie alle tue pagine. Inutile sottolineare che tutti i miei sforzi hanno come
fine il secondo caso.

-Esiste un romanzo che ha avuto un grande impatto sulla tua vita?C'è uno scrittore che consideri il tuo mentore?

- Un romanzo che ha avuto un impatto piacevolmente devastante nella mia vita c’è, eccome. Sto parlando
di: L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafòn, bestseller mondiale scritto da colui che secondo me
impersonifica la più elevata nobiltà stilistica dello scrivere, una penna senza eguali al servizio di una mente
illuminata. Pensi si sia capito che mi piace questo autore?...

- Qual è il tuo pubblico ideale? A che lettori pensi quando scrivi?

- Il mio pubblico ideale è chiunque. Se ragionassi da imprenditore dovrei procedere ad una targettizzazione
piuttosto focalizzata al fine di identificare la mia nicchia di “referrals” per coinvolgerli, vendere e sfruttare il
loro passaparola. Ma in questo caso sto ragionando da scrittore quindi la mia massima felicità consiste nel
continuare a ricevere opinioni da gente sconosciuta ai quattro angoli della nazione, persone che nei modi
più disparati si sono trovate il mio romanzo tra le mani e mi contattano per le domande più singolari, per
esternarmi i loro pensieri, le loro riflessioni, le loro sensazioni. Ho scritto Buio scarlatto per donare agli altri
le mie emozioni con la speranza di riceverne altrettante.

-Che tipo di scrittore ritieni di essere?

- Sono uno scrittore emergente, non voglio ingannare nessuno. Racconto storie intrise di emozioni, provo a
veicolare vibrazioni attraverso le parole. Consento alle lacrime di rigarmi le guance e gioisco quando vengo
a sapere che anche per altre persone è successo così.


Grazie a Daniele Tommasi per le sue esaustive e ben delineate risposte. Attendiamo con trepidazione la pubblicazione di una tua prossima opera...





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