RECENSIONE: “DANTE E LA TARTARUGA”.





Buongiorno adorato popolo lettore, oggi vi riporto le mie concezioni su una narrazione alquanto satirica e dal retrogusto noir. Il titolo in questione è “DANTE E LA TARTARUGA”, dell’autore comasco VINCENZO SPINELLI.

Vincenzo Spinelli è nato a Como nel 1985, corriere di giorno e scrittore di notte, amante della letteratura surrealista, satirica, dell’assurdo, nel 2016, al Salone internazionale del libro di Torino, nell’ambito del concorso 88.88 indetto dall’associazione culturale YOWRAS, riceve una menzione per il racconto “In bilico vacillo su un mio capello perso sul cuscino “. Da lì ha iniziato a scrivere. 

La narrazione in questione è la storia contemporanea e al contempo folle di due innamorati che vivono nella periferia bolognese. Stanchi di condurre un’esistenza ai margini della società ed esausti di vacillare perennemente sulla soglia della povertà, decidono di commettere un omicidio per appropriarsi del patrimonio della ricca e odiosa signora Scalpini, così da poter poi rilevare la libreria Shakespeare and Company di Parigi. Il protagonista, Dante Chitano, da anni sogna di fare lo scrittore ed Elena Bugetti vorrebbe soltanto vivere serenamente insieme a lui. Riusciranno, al termine di questa avventura surreale e rocambolesca, a coronare i loro sogni?


La trama riesce fantasticamente a coinvolgere il lettore sin dalle prime pagine . L'esposizione molto semplice e ben delineata attira nettamente, narrandoci attraverso dei dialoghi, monologhi esilaranti, l’avventura a tratti romanzata di un personaggio dai modi caratteristicamente accattivanti e a tratti burleschi . 
Dante rappresenta in pieno il classico giovane artista sognatore che vuol fare della scrittura la sua fonte di guadagno primaria. Disperato a causa della sua disoccupazione e del continuo rifiuto da parte delle case editrici per la pubblicazione del suo originale manoscritto, 
insieme alla sua adorata compagna di vita decide di inscenare un drastico teatrino congegnato alla perfezione nei minimi dettagli . Il personaggio principale possiede una concettualizzazione fuori dal comune,per lui la vita potrebbe essere paragonata ad una complessa ed estenuante avventura,è che l'unica via di fuga per la libertà viene ben rappresentata dal cosiddetto "dio denaro". 
Ho apprezzato pienamente l'ineguagliabile fantasia dell'autore stesso nel ricreare uno splendido e sfaccettato spazio dedito ai vari letterati e studiosi del passato,che interagiscono continuamente con Dante,offrendogli spesso e molto schiettamente dei validi ed esilaranti consigli su come sfruttare al meglio le proprie potenzialità.
Ci troveremo di fronte ad un Dostoevskij che osserva con fare irritato Dante...Conosceremo sino in fondo un Einstein scherzoso e dalle pantofole all'ultimo grido. 
Lo scrittore è ben riuscito nel proprio intento, riproducendo un’attuale e triste realtà a cui tutt’oggi molti di noi sono sottoposti, ma condendola con quel pizzico di speranza e sana allegria che non guasta mai ....

Consiglio vivamente questa divertentissima lettura. 



Buona giornata...
Buona lettura...
La libraia matta 90....












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