INTERVISTA: GIANLUCA FACENTE.

















Buongiorno mio adorato popolo lettore... Oggi ho una fantastica intervista per voi... GIANLUCA FACENTE, autore dell'epico romanzo "FAILLO IL PITIONICO",ha risposto ad una serie di domande,poste in modo da conoscerlo più da vicino 








- Buongiorno Gianluca, innanzitutto parlaci un po’ di te e delle tue pregnanti passioni.

- Buongiorno a te, cara e a tutti gli amici che ti seguono. Beh... Diciamo che non mi sono fatto mancare quasi nulla: dallo sport, al mare; dalle letture dei saggi allo studio delle religioni e dei simboli. E poi la musica, le buone collezioni di giocattoli vintage... Sono un "accumulatore seriale" (ride).



- Quali sono le tue fonti d’ispirazione ?

- Vorrei potermi dare un tono e dirti che ho divorato i Libri Sacri e i Grandi Classici, da Dante ad Esiodo, da Omero a Virgilio; i saggi sull'Egitto e sulla Grecia; i testi sulle religioni orientali e sulle mitologie, passando per alcuni grandi Poeti... Eppure la mia prima, vera, fonte di ispirazione sono i fumetti: Topolino, Dylan Dog, Dampyr e Geppo... E poi gli Eroi e la Storia... Quando parlo di grandi uomini coraggiosi mi viene sempre in mente il mio caro Papà Antonio... Senza dubbio la più grande fonte di ispirazione e il migliore esempio per me.



- Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera di scrittore ?

  - Si dice sempre che dietro ad un artista ci sia grande sofferenza. Nel mio caso è vero... La scrittura, ad un certo punto della mia vita, è diventata una valvola di sfogo. Credo che il vero talento non sia il saper scrivere, disegnare o scolpire. Queste sono capacità riscontrabili in molti, se esercitate e se corrispondenti a passioni vere. No. Il vero talento è avere il coraggio di condividere. Le prime volte che facevo leggere le mie poesie a qualcuno era terribile. Mi sentivo nudo e soprattutto il lettore si discostava sempre dall'interpretazione autentica che è solo tua... Poi col tempo ho capito che il bello è anche questo... La vita è fatta di emozioni e provocarne nei lettori è un fattore piacevole, anche se non corrispondono a quelle che hai provato nel realizzare l'opera. 

 

Quando scrivi un nuovo libro hai già tutta la storia in mente o la elabori col tempo?   

- Questa è una bella domanda. Ti rispondo con i primi versi di un mio componimento: "L'inizio è scritto, la fine pure. Nel mezzo divertiti". È un pò la metafora della vita, ma è anche lo schema che ho in mente quando inizio un nuovo lavoro. So da dove partire e dove voglio arrivare. La cosa più bella, però, è il tragitto o, per meglio dire, sono i tragitti da seguire. Quelli non puoi programmarli, vengono come devono. In linea di massima funziona così.





Quali sono i cambiamenti che ha portato la scrittura nella tua vita?

- Cambiamenti? No, macché. La cosa più bella è aver avuto la possibilità di conoscere tanta gente e condividere la stessa passione per la scrittura e la lettura. Si, è vero. Si guadagna un pò in popolarità, qualcuno ti riconosce per strada, ma nulla di che. Si prova un certo effetto nel sentire rimbalzare i personaggi delle tue opere di bocca in bocca e i social in questo fanno la loro grande parte. "Faillo il Pitionico" ha toccato quasi tutti i continenti del pianeta e questo mi ha dato la possibilità di avere contatti con personaggi incredibili da cui si può solo imparare. Faillo è diventato un mezzo tramite il quale far conoscere, anzi, riconoscere la mia città nel mondo e questo mi riempie di orgoglio. Il Primo Eroe d'Occidente era un mio concittadino di 2500 anni fa... Quando ci penso mi vengono i brividi.


- Qual è il complimento più bello che hai ricevuto sul tuo stile di scrittura?

- Nelle mie letture ho sempre adorato le descrizioni. Di conseguenza amo descrivere dettagliatamente le atmosfere, i luoghi e i personaggi che sviluppo nei miei lavori. Il complimento più bello che ho ricevuto è racchiuso in una frase che spesso mi hanno rivolto: "era come se fossi lì". Credo che sia una cosa stupenda riuscire a proiettare il lettore nella tua storia. Fargliela vivere come fosse uno dei protagonisti.


- In quale personaggio di Faillo il Pitionico ti profili di più?

- La scelta dei personaggi, dei connotati caratteriali e dei rapporti fra di loro non è mai casuale. Se ho sentito la necessità di scrivere di Faillo è perché un po mi riconosco in lui. Non tanto per il lato eroico del condottiero e dell'uomo che riesce a prendere sempre le decisioni giuste (in questo è unico), quanto per la sua solitudine e le sue profonde riflessioni. La solitudine dell'eroe fa parte del suo lato oscuro, lato da cui difficilmente si distacca. Un Eroe, infine, rimane sempre solo ed è in quei momenti che combatte la battaglia più aspra contro i propri dubbi e le proprie paure. La paura genera coraggio e il coraggio è un sentimento puro. È il sentimento che do
 È il sentimento che dovrebbe alimentare il mondo... Dovrebbe... Invece l'individualismo esasperato dei nostri tempi è dominante e le scelte sono guidate dall'egoismo... C'è una bella differenza.


- Cosa provi in particolare quando ti ritrovi a rileggere un tuo scritto ?

- Mi emoziona sempre come se lo stessi ancora scrivendo. All'inizio mi entusiasmavo. Sai, quando una cosa è frutto tutta dei tuoi pensieri e dei tuoi sentimenti, più la narrazione si avvicina a ciò che veramente provi e più ti senti bravo. Non ha importanza se il risultato avrà successo. L'unica cosa che conta, per me, è che l'opera mi susciti esattamente le stesse emozioni che nutrivo e sentivo mentre la componevo. Non devo camparci con la scrittura. Ciò che realizzo deve innanzitutto piacere a me... A costo di essere l'unico ad apprezzarlo... Oggi mi entusiasmo un pò di meno, ma avere il desiderio di rileggere una propria opera è un pò come darsi una pacca su una spalla... Bella sensazione.




 - Hai mai ricevuto dei pareri negativi ?

- I pareri negativi sono una ricchezza. Certo che ne ho ricevuti e ne ricevo... Li distinguo però in due categorie: i primi sono quelli che mi verrebbero rivolti anche se scrivessi come Dante. Sono i pareri di coloro che vogliono solo farti del male e che parlano per invidia e incapacità... E anche in questo purtroppo i social la fanno da padroni in negativo. Una volta veniva richiesto un parere solo se autorevole, adesso invece parlano tutti e spesso male. Si tratta dei "leoni da tastiera" che devono dimostrare di essere competenti tuttologi, mettendo bocca ovunque solo per ricercare visibilità e "like". A questi non ho mai dato importanza. Altro discorso sono i pareri sinceri... Di quelli ne faccio tesoro, soprattutto se negativi... Aiutano a crescere e a migliorare.


- Quali sono principalmente le tematiche espresse nei tuoi scritti?

- Amo la storia e la mitologia, ma mi affascinano anche le tematiche sociali... A volte sono riuscito a farne un mix... E poi non dimentichiamoci che la mitologia è l'infanzia della filosofia, la sua espressione più semplice. La filosofia aiuta a vivere meglio... Se si studia e si apprende... Se si osserva...


- Parlaci del tuo ultimo storico romanzo legato alla tua meravigliosa terra d'origine. 

- Il prossimo romanzo sarà completamente immerso nella mitologia, in particolare nei racconti mitologici delle colonie achee più importanti sorte in Italia. Ma sarà anche un richiamo alla storia, alla filosofia, un omaggio alla grande polis di Sibari e, ovviamente, a Kroton. Sarà anche un racconto metaforico di condanna alla Superbia. E non farmi dire altro...


Quanto tempo impieghi di solito per la stesura di un romanzo?

- Quando inizio a scrivere non mi pongo mai dei tempi. Sono come le nostre care nonne a cui chiedevi, assistendole in cucina, quanto sale ci volesse per una determinata pietanza. La risposta era: "quanto ne ricerca".


- Quanto è importante secondo te la promozione per il successo di un libro?

- Al giorno d'oggi la promozione è importante, ma non fondamentale. Mi spiego: la buona promozione, come quella che fai tu, è una cosa seria e importante, ma se un prodotto è scadente tale rimane. Viviamo in un'epoca in cui tutti sono artisti e tutti sono scrittori. Esci da un reality e scrivi un libro che, grazie alla promozione, venderà milioni di copie... Ma fra un anno non ne parlerà nessuno... Ma ti pare? La gente studia una vita per realizzare un'opera...


- Esiste un autore che consideri il tuo mentore?

- Ho tanti mentori fra i Grandi Nomi. Per il resto leggo tantissimo e sono tutti autori di livello e saggisti monumentali. Se proprio devo citare qualcuno la mia scelta ricade sui poeti dialettali della mia amata Crotone.




Buona giornata...
Buona lettura...
la libraia matta 90....







Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Presentazione 🌼🌹❤

RECENSIONE: "IL MARE DI VACCARELLA. LA MAGIA DI VACCARELLA E DEL SERRO FINATA".

RECENSIONE: "NON È MAI TROPPO TARDI". LUCIA MASSAGLIA