SEGNALAZIONE: "IL PARADISO PER SOTTRAZIONE".





Buongiorno mio adorato popolo lettore... Oggi vi segnalo una narrazione al dì fuori dei classici canoni... Una dinamica lettura e travolgente. Il titolo In questione è "IL PARADISO PER SOTTRAZIONE", dell'autore romano DANIELE TROVATO.

Daniele Trovato è nato nel 1976 e vive a Roma. Ha esordito nel 2011 con il romanzo Ali e Corazza per Autodafé Edizioni. Con lo stesso editore, nel 2014,ha partecipato al contest letterario “Racconti Mondiali”, vincendo il primo premio col racconto La scomparsa di Valseca. Tra il 2010 e il 2013 ha
partecipato a laboratori di scrittura creativa, drammaturgia e reading letterari tenuti da Dario Fo, Franca Rame, Stefano Benni, Mario Pirovano e Sibilla Barbieri. Tra il 2012 e il 2016 i suoi testi per il teatro hanno ricevuto premi e menzioni in diverse rassegne di drammaturgia e sono stati portati sul
palcoscenico a Roma. Nel marzo 2017 il romanzo breve Valpurga, tratto dalla sua raccolta Filosofavole (Edizioni Smasher, 2014), ha debuttato al Teatro Tor Bella Monaca. Nel 2019 ha cofondato il collettivo Guerriglia Radio, attualmente è redattore e speaker dell’omonimo podcast radiofonico.


SINOSSI

Marco Bezzi vive due vite. In una partecipa alla guerriglia urbana, da anarchico, fiero oppositore di un sistema inaccettabile che fagocita e risputa individui privati di dignità e umanità. Nell’altra, però, si muove nell’ambito professionale che contribuisce a mantenere vivo e pulsante il cuore del
sistema tanto odiato, tra squali della finanza, un contesto aziendale alienante e diritti dei lavoratori ridotti ai minimi termini. Nel mezzo crescono dinamiche che costringono Marco a districarsi nel proprio dualismo: la convivenza con Monica, estranea alla sua area politica; le mutazioni di un quartiere che si affaccia con nuovi connotati alla modernità, come a voler cancellare la
memoria di un passato remoto e inconfessabile. Il conflitto tra il protagonista, la società e i propri ideali plasma le vicende di un’esistenza vissuta alla giornata, nell’ intento di affermare un concetto di giustizia lontano dalle distorsioni contemporanee.


Perché ho scritto questo romanzo. Tramite quale condizione esistenziale la narrativa, la fiction, la cinematografia e perfino il teatro ci hanno raccontato l’ultima, o forse la penultima generazione,visto che l’ultima deve ancora essere raccontata? Lo hanno fatto, e non poteva essere altrimenti, tramite la condizione esistenziale del precariato.

Pensate adesso ai libri, ai film, alle fiction e alle opere teatrali, come questi giovani precari ci sono stati raccontati, attraverso quali stereotipi? I giovani uomini sono spaesati, impacciati, frustrati, nevrotici, spesso svogliati e indecisi, con scarsa o scarsissima coscienza politica, inconsapevoli dei
meccanismi profondi da cui discende la loro condizione, di buona indole e sempre passivi.
Le giovani donne sono preparate, secchione, sognanti, illuse, timide, saltuariamente isteriche, altrettanto inconsapevoli, di buona indole e sempre passive. I miei precari, forse soltanto un’ipotesi, forse uno spicchio di realtà non
raccontata che alberga minoritaria in un’intera generazione e negli individui che la compongono, non sono così. I miei precari sono disillusi, disincantati, scostanti, affilati come lame, perfettamente consapevoli del sistema che li opprime, vendicativi e pronti alla guerra. Ho voluto raccontarli così in attesa di incontrarli.



BUONA GIORNATA...
BUONA LETTURA...
LA LIBRAIA MATTA 90...

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