RECENSIONE: “MODIGLIANI IL PRINCIPE”.






Buongiorno lettori incalliti,oggi vi propongo una lettura alquanto originale ... Qualcosa di diverso, di intensamente artistico su tutti i fronti; la storia di un sognatore, le vicissitudini di un’artista livornese e perennemente maledetto, nonché il famoso ed emotivamente sfaccettato Amedeo Modigliani . “MODIGLIANI IL PRINCIPE”, dell’autore milanese ANGELO LONGONI. 





Nato a Milano, diplomato alla Civica Scuola d’Arte drammatica Piccolo Teatro di Milano, dopo aver lavorato per alcuni anni come attore , ha firmato testi e regie teatrali, televisive, cinematografiche e ha pubblicato alcuni romanzi e racconti. Oggi è Vicepresidente del CENDIC(Centro Nazionale Drammaturgia Italiana Contemporanea). S’impone all’attenzione nazionale nel 1989 con il dramma Naja, la cui versione cinematografica esce nel 1997. Tra le sue opere teatrali più note: Uomini senza donne, che porta anche al cinema, Xanax, Vita, Testimoni, Col piede giusto, Boomerang, Modigliani. Tra le serie televisive: Le madri, Caravaggio, Tiberio Mitri. Per il cinema ricordiamo Facciamo fiesta, Non aver paura, Maldamore. Ha pubblicato per Mondadori Naja, Caccia alle mosche, Siamo solo noi e per Iacobelli Vita. 

L’ opera in questione, pone in maniera accentuata la fugacità della vita, la rarità di un animo sensibile, la maledizione dell’essere incompreso. Sono gli aspetti che tutti conosciamo del pittore “delle donne dai colli lunghi”, Amedeo Modigliani. Quello che ci è sfuggito finora è quanto questo artista fosse fragile, ma anche pieno di vitalità. È qui che Angelo Longoni riesce a entusiasmarci e rapirci: ci cattura con la sua scrittura scenografica, i suoi dialoghi pieni di naturalezza e le vivide ambientazioni. Siamo noi stessi a rivivere la vita dell’artista e a sentire le sue intime passioni: scappiamo da Livorno, ci incantiamo davanti a Firenze, riviviamo i primi giovani e potentissimi amori. Il legame esclusivo con la madre, poi le incomprensioni, la malattia che ritorna e lo slancio vitale che non lo abbandona mai. Con lui corriamo a Parigi, richiamati dal fermento bohémien: incontriamo Picasso e Soutine, ci addentriamo nei vicoli, nei cabaret e nelle alcove, ci innamoriamo follemente di ogni sua donna, di ogni sua musa: Anna Achmatova, Beatrice Hastings e poi la Diva Kiki de Montparnasse, fino alla dolce Jeanne.Il mondo straordinario di un uomo costantemente in lotta con i suoi demoni, sensibile, schivo, impenetrabile, ma sempre capace di ritrovare il coraggio di stare al mondo essendo a un passo dalla morte. Un vortice di emozioni ci trascina nella vita eccezionale di uno degli artisti più enigmatici di tutti i tempi. Un ritratto avvincente come il più appassionato dei romanzi, ma sempre centrato su una documentazione attendibile e su una rigorosa fedeltà alla verità della storia.

Il nostro talentuoso principe livornese,così come viene elegantemente definito,incarna perfettamente l'emblema dell'artista, tormentato costantemente dalla malattia che voracemente lo attanaglia...Da una società che purtroppo ripudia senza riserve ogni sorta di individuo prolifero dal punto di vista artistico e morale. Amedeo cerca insistentemente di farsi strada in una Parigi divorata dal completo degrado esistenziale.  Incontrerà una miriade di personaggi eccentrici e rocamboleschi,che pian piano andranno a contornare la sua travagliata esistenza. L'intensa abilità con cui l'autore delinea sentitamente Modigliani , trabocca splendidamente da ogni stralcio,pagina dopo pagina il nostro inquieto artista ci guiderà su un tragitto tragicamente tracciato, trascinandoci pienamente su un terreno incostante e abbiettamente deleterio per se stesso e per gli affetti a lui più cari. Assisteremo ad un'estrema lotta vitale tra una viscerale pulsione di divenire un noto scultore ,nonostante il mestiere enormemente polveroso non faccia al caso suo a causa della terribile patologia che lo angustia sin da giovane; una violenta forma di tubercolosi e tra la sua  estrema e tangibile dote da pittore.Il nostro Modigliani,vivrà una realtà alquanto furente. Come accade molto spesso,assisteremo ad una sorta di rivalsa artistica proprio alla fine dei suoi giorni ,sul proprio letto di morte.... Ed è proprio in questo fondamentale istante,  che rivivremo intensamente ciò che è stato. Una lunga ed intensa tribolazione peripeziale . Il suo essere reconditamente legato sin dalla propria infanzia alla sua cara madre, lo ha inesorabilmente fragilizzato. Da ogni donna incontrata sul proprio percorso di vita,cercherà di estrarre quella parte più interna,potendo così illudersi di aver accanto la sua adorata mamma,ormai lontana. L'autore ha idealizzato un Modigliani reale e pregnante ,senza fronzoli e inutili artefatti; offrendo omaggio ad un grande ed incompreso artista. 
Una lettura alquanto intensa,a tratti vitalmente brutale. Da vivere in maniera sensibilizzata,lasciandosi coinvolgere da un universo artistico e a volte deleterio. 


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