RECENSIONE: "QUESTO GIORNO CHE INCOMBE". ANTONELLA LATTANZI.


Buongiorno adorato popolo lettore. Oggi con mio gran dispiacere,vi parlo di una lettura che mi ha completamente delusa. Nutrivo grandi aspettative sulla vicenda descritta; ma purtroppo si è rivelata una vera e propria delusione.  Il titolo in questione è: "QUESTO GIORNO CHE INCOMBE" dell'autrice barese ANTONELLA LATTANZI. 

Ha pubblicato i romanzi Devozione (Einaudi Stile Libero, 2010), Prima che tu mi tradisca (Einaudi Stile Libero, 2013) e Una storia nera (Mondadori, 2017). Collabora con diverse testate nazionali, ha pubblicato racconti su Granta e Nuovi Argomenti. Ha scritto la sceneggiatura del film Il campione di Leonardo D’Agostini, di Fiore di Claudio Giovannesi e di 2night di Ivan Silvestrini. Come autrice TV ha lavorato all’edizione 2015 di Le invasioni barbariche.

Qui saremo al sicuro. Francesca lo pensa mentre sta per varcare il cancello rosso fuoco della sua nuova casa. Accanto a lei c’è Massimo, suo marito, e le loro figlie, ancora piccole. Si sono appena trasferiti da Milano a Giardino di Roma, un quartiere a metà strada tra la metropoli e il mare. Hanno comprato casa in un condominio moderno e accogliente, con un portiere impeccabile e sempre disponibile, vicini gentili che li accolgono con visite e doni, un appartamento pieno di luce che brilla in tutte le stanze. Il posto perfetto per iniziare una nuova vita. Perché Francesca è giovane, è bella, è felice. E, lo sa, qui a Giardino di Roma sarà libera. Eppure qualcosa non va. Dei dettagli cominciano a turbare la gioia dell’arrivo. Piccoli incidenti, ombre, che hanno qualcosa di sinistro. Ma sono reali o Francesca li sta solo immaginando? Appena messo piede nella nuova casa Massimo diventa distante, Francesca passa tutto il tempo sola in casa con le bambine e non riesce più a lavorare né a pensare. Le visite dei vicini iniziano a diventare inquietanti, sembra impossibile sfuggire al loro sguardo onnipresente. A poco a poco il cancello rosso che difende il condominio si trasforma nella porta di una prigione. E così, intrappolata nella casa, Francesca comincia a soffrire di paranoia e vuoti di memoria. Sempre più sola e piena di angosce, ha l’impressione che la casa le parli, che le dia consigli, forse ordini. Le amnesie si fanno sempre più lunghe e frequenti. Finché un giorno, dal cortile, arriva un grido. È scomparsa una bambina. Può essere sua figlia? E perché Francesca, ancora una volta, non sa cosa ha fatto nelle ultime ore? Liberamente ispirato a un episodio di cronaca avvenuto a Bari nel palazzo dove l’autrice è cresciuta, “Questo giorno che incombe” è un romanzo unico, bellissimo e prismatico, capace di accogliere suggestioni che vanno da Kafka a King, da Polanski a Dostoevskij, di attraversare più generi, dal thriller alla storia d’amore, di riflettere sulla maternità e le sue angosce, di parlare del male e del dubbio, e capace di riscrivere, tra realtà e finzione, una storia vera. Antonella Lattanzi ha già indagato gli abissi e le pieghe dell’animo umano in “Devozione” e “Una storia nera”, e adesso torna a farlo con il suo libro più importante. Con una lingua meravigliosa, appassionata e incalzante, “Questo giorno che incombe” racconta il sospetto, la speranza, il dolore, la passione, confermando lo straordinario talento dell’autrice e lasciando il lettore senza fiato, in un crescendo continuo dall’arrivo nella casa nuova fino alle indimenticabili pagine finali.

La storia in questione presenta come principale protagonista Francesca. 
Francesca è una donna alquanto fragile, a tratti eccessivamente meticolosa; la quale si trasferisce insieme al marito e alle loro due figliolette in un nuovo appartamento nella zona Giardino di Roma. Già da quando mettono piede in quello strano condominio dal cancello rosso, Francesca inizia improvvisamente a sentirsi perennemente a disagio. Più passano i giorni e più la sua mente inizia ad annebbiarsi e al contempo i suoi più profondi sentori,percepiscono una strana ,oscura presenza; finché Francesca si rende conto che è la sua nuova casa che le parla come se fosse una delle sue più intime amiche. In un giorno come un altro,improvvisamente,la figlia di una coppia di condomini sparisce nel nulla senza lasciare traccia. Le colpe ricadono completamente su Fabrizio,insegnate di musica nonché vicino di pianerottolo di Francesca; con cui lei ha instaurato una relazione passionale. Perché Fabrizio è l'unico indiziato ? Che fine avrà fatto la piccola Teresa? Perché l'intero palazzo ce l'ha perennemente a morte con l'insegnate di musica ? 

La vicenda inizia dislocandosi in maniera confusamente disordinata. Parte impicchiata con l'infanzia di Francesca esposta in maniera velocizzata dall'autrice per poi mutare in uno spiacevole rilento sequenziale. Ho notato alcuni disguidi  nella forma espositiva che mi hanno infastidita durante la lettura. La narrazione si dilunga troppo per i miei gusti; l'idea di fondo è valida ma scarna di dinamicità. 
Ho apprezzato l'alone di mistero che ricade sullo stabile con i suoi abitanti compresi; 
ma nel complesso da incallita lettrice,non riesco a digerire il tutto. Ripeto che la base sinossica da cui si partiva era davvero promettente...ma si è dileguata strada facendo. 

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