RECENSIONE: "IL CONVIVIO ASTROLOGICO".SARA CASTELLI.
Recensione a cura de La libraia matta 90
Mediante un flautato richiamo artistico, l’autrice ci guida in
uno sfaccettato universo che puramente si ramifica tra le misteriose teorie
astrologiche, legandole saldamente all’incalzante e allettante mitologia greca.
La scienza cognitivo-comportamentale ci scorta tenacemente in
quest’opera vicendale, contornandola e donandole un’intensa e costrutta espressività naturalistica;
trascinandoci in un paradigmatico bucolico
macrocosmo dove per l’appunto il nostro sistema solare rappresenta la
chiave di volta per ogni singolo essere vivente.
Un’eterna energia primordiale che scatenandosi maiestaticamente
conferisce un profondo valore ad ogni peculiare segno zodiacale che
tassativamente si consocia alla personalità umana.
La narrazione donataci dalla scrittrice è ben congegnata ed
intimamente stimolante. Con il suo potere attrattivo dallo stile romanzesco,
riesce ad intessere una composita eclettica laboriosa tela; riportando alla
memoria numerosi conturbanti racconti leggendariamente mitologici che
arricchiscono ancor più l’intrigante storia .
Anita, protagonista inconsapevole dell’opera, rispecchia
vivamente una giovane ed intraprendente donna .
Una figura femminile integralmente sensibilizzata; la quale è in
grado di eccepire oltre l’apparente materialità passeggera a cui noi tutti
siamo inclini in questo cammino
componenziale che prefigura unicamente la genesi di qualcosa di
superiormente spirituale.
La donna si ritroverà ospite alle festa di compleanno della
principessa Justinie; la quale possiede una personalità alquanto baldanzosa e a
tratti egocentrica.
Trovandosi a stretto contatto con un’atipica cerchia di
insoliti figuranti; tutti seduti schematicamente al grande tavolo della
festeggiata . Ogni posto è stato preponderantemente stabilito dalla padrona di
casa; ogni collocazione equivale ad una singola casa astrologica.
Un misterioso fascinoso connubio che ben si sposa con la ricerca
di sé di cui la donna è alle continua atavica esplorazione.
Il Gemelli, viene personificato alla perfezione da Claudio uno
tra i più intimi invitati della nobildonna .Egli con perspicace fascino attira
l’attenzione di Anita; inoltrandosi con lei nello studio di Justinie e
mostrandole un affresco raffigurante il Cenacolo di Leonardo. Inoltrandosi in
un’analisi approfondita del dipinto, Claudio ne porta a galla ogni minimo ma
fondamentale celato particolare.
Ed ecco che da qui scaturisce il brillante intelletto del segno
dei Gemelli. Essi coesistono continuamente tra due intensi fuochi; due nature conflittuali, come due
facce della stessa medaglia.
Il mito che gli si addice è quello di Castore e Polluce. Castore
e Polluce, noti anche come Dioscuri, sono entrambi figli di Zeus e Leda, moglie
del sovrano di Sparta. Gemelli ed eroi
spartani per eccellenza. La morte di Castore è per Polluce davvero
devastante... inaccettabile al punto che anch’egli decide di voler morire. Per
realizzare questa triste volontà, si reca dal suo padre biologico; il solo che
potrà rescindere per sempre la sua immortalità. Il re degli dei si rifiuta di
concedere tale richiesta, ma realizza un piano per entrambi i gemelli: Castore
andrà in vacanza brillando nel firmamento, mentre Polluce vivrà tra i
terrestri. Ma al termine della giornata Polluce si sostituirà al fratello. Uno
ascenderà mentre l’altro sparirà ; ma entrambi durante tale ricambio,
riusciranno a scambiarsi in maniera telepatica le proprie percezioni
esperienziali . Infatti molto spesso il segno dei Gemelli dimostra chiare
difficoltà di orientamento . Potrebbe andare incontro a delle continue crisi
mistiche o al contempo provare attrazione nei confronti di un intellettuale
spiritualità . Un segno dalla doppia concezione personale.
L’autrice si sofferma spesso anche su questo principio
concezionale di sé; considerato l’apice della personalità di ogni singolo
individuo. Fondamentale anche nella costruzione della propria autostima . Qui
entra in ballo il concetto di libertà: che la Castelli definisce come: “Il
potersi esprimere senza alcuna costrizione.” Per descrivere ciò, configura un’interazione
tra padre e figlio durante l’azione di
montaggio dell’altalena; durante quest’atto l’autrice quasi si
identifica nel bambino, ipotizzando che
il mito della caverna descritto da Platone possa rappresentare una favola
straordinaria rispecchiante i gusti del piccolo. Nel suo scritto Platone si riferisce alla
scoperta della realtà di tutto ciò che ci circonda. Per attuare questa sua
interpretazione, discute sulla natura stessa della realtà. Da tale allegoria la
scrittrice pone in primo piano l’ingiustizia che subiscono le menti sapienti
durante l’intento di liberazione del popolo dal deleterio male dell’ignoranza. Un’ immorale castigo che ancora oggi perdura in molte
infauste menti .
L’ autrice ci proietta anche sul tema della reincarnazione...
Una rinascita dell’anima o dello spirito in un altro involucro
fisico, simile al precedente . Una trasmigrazione corporale anche in esseri
vegetali, animali o minerali sino a quando l’anima non si sia liberata dalla
propria materialità .
Entrando più nel personale e nei propri ideali di vita;
rendendoci spettatori dei suoi più impenetrabili principi esistenziali .
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